Testimonianza di Angela
Sono Angela, moglie di un giocatore.
Nel febbraio 99 la scoperta che una grossa somma era stata persa da mio marito nei precedenti 2/3 anni con il gioco del videopoker.
Impotenza e incredulità di fronte ad un problema che mai avrei pensato di dover affrontare e nello stesso tempo la forza di impegnarsi per uscirne, soprattutto per quanto riguardava il lato economico che io consideravo prioritario.
Nei 7/9 mesi successivi, l'angoscia per aver capito che il problema non erano i debiti (questo era solo un aspetto del problema) bensì il fatto che mio marito non smetteva di giocare. Da qui la consapevolezza della malattia quale dipendenza da gioco e la certezza di non poterne uscire da soli.
Nel marzo 2000 il primo incontro con il gruppo di auto aiuto e la sensazione, confermata nel tempo, che questa è l'unica strada per arginare il problema.
Le amiche del gruppo familiari dei giocatori mi hanno dato il loro affetto, aiuto e la consapevolezza di non essere sola.
Per quanto mi riguarda ho imparato una cosa importante: Vivere le 24 ore: ieri è passato, oggi va bene, domani deve ancora arrivare.